Cosa sono le Cryptovalute?
Una cryptovaluta è un mezzo di scambio digitale che usa protocolli criptografici per validare transazioni finanziarie, controllarne la creazione e verificare il trasferimento di asset.
Sei settimane e mezzo dopo il crollo di Lehman Brothers, il 31 ottobre 2008 Satoshi Nakamoto pubblicò il documento considerato la genesi di ogni singola implementazione blockchain.
Con la nascita di Bitcoin, molti hanno iniziato ad intravedere un mondo in cui il pieno controllo dei propri asset non è un utopia.
Con l'avvento delle grandi Internet companies la consapevolezza sul tema della privacy è aumentata esponenzialmente. Bitcoin è una rivoluzione, un tentativo di tornare alla privacy finanziaria degli anni ’80 e ’90.
Il protocollo Bitcoin è:
- Distribuito: la rete è totalmente decentralizzata e peer-to-peer.
- Crittografato: ogni transazione viene inserita in un blocco ed è verificata crittograficamente.
- Immutabile: Un insieme di computer globalmente distribuiti verificano i blocchi di transazioni, creando un database immutabile.
- Proof-of-work: è il metodo di consenso utilizzato dai miners. La generazione di un blocco, richiede la risoluzione inversa di una funzione crittografica, ottenibile solo mediante un operazione brute force molto dispendiosa.
Le blockchain, proprio come internet non sono formate da un’unica tecnologia ma riuniscono un insieme di tecnologie diverse. Il “protocollo blockchain” viene utilizzato per la registrazione di transazioni mediante un determinato set di norme di consenso.
Bitcoin usa principalmente due tecnologie: l’aggiustamento automatico della difficoltà e la Time-chain o blockchain. Differentemente da quanto si possa pensare, Bitcoin non è un innovazione tecnologica, in quanto la maggior parte delle componenti del protocollo predata il 1996
Cos’è un Wallet?
Il Wallet nel mondo delle cryptovalute non c'entra niente con i portafogli ma è piuttosto un mazzo di chiavi necessario per mandare e ricevere transazioni.
In termini di funzionalità questo mazzo di chiavi è simile ai token utilizzati nel proprio home banking.
Per ogni transazione il wallet genera una coppia di chiavi utilizzate per firmare e autenticare digitalmente le operazioni valide.
Bisogna ricordare che il wallet non contiene le cryptovalute, che rimangono sempre sulla blockchain ma è un dispositivo, software o servizio che genera e salva un file
importante (private master key) contenente la radice di tutte le credenziali digitali del suo titolare.
Le credenziali minime per interagire con la Blockchain sono la coppia di chiavi pubbliche e private ed un wallet address, che funge da “IBAN” ed è una versione hashed della chiave pubblica (identificativo del wallet).
La chiave privata principale di 256-bit è simile ad un PIN ma deve essere custodita con estrema attenzione (P.s non esiste nessuna Banca che possa bloccare il conto).
Esistono 2 categorie di Wallet: Hot (conessi ad Internet, tipici degli exchange) e Cold (che non ne sentono la mancanza). Inutile dire che i migliori siano i Cold Wallet (Ledger, Trezor, Electrum, Wasabi …)
Sono davvero anonime le Cryptovalute?
Bitcoin è stata la prima Crypto ad acquisire la nomina di valuta anonima a causa delle prime applicazioni nel dark web.
Subito dopo l'arresto di Ross Ulbricht, founder di Silk Road, l'FBI è riuscita a porre fine al fantomatico anonimato, associando con successo le identità degli acquirenti e venditori con i corrispettivi Bitcoin Wallets.
Grazie alla chain analysis ("analisi forensi") ogni indirizzo Bitcoin utilizzato in una transazione può essere tracciato. Dunque le transazioni Bitcoin sono pseudo-anonime e ad oggi la sua Blockchain è la più controllata e analizzata al mondo.
In un certo senso l'indirizzo BTC può essere paragonato ad un indirizzo mail o un alias online.
Ad esempio gli Hacker della Scam avvenuta su Twitter (Luglio 2020) sono stati rintracciati ed arrestati dalle autorità in pochissimo tempo usando i dati dell'exchange Coinbase.
Tralasciando le operazioni di compravendita di Bitcoin che necessitano l'utilizzo del contante, solo le operazioni di ricezione e trasferimento possono essere anonimizzate usando coin mixers.
Per essere davvero anonimi si possono usare delle privacy coin come Zcash e Monero, che utilizzano innovazioni tecnologiche (come zk-snarks) per limitare la trasparenza dei protocolli blockchain.
Cosa vuol dire minare una cryptovaluta ?
Cosi come le banche centrali stampano moneta, la maggior parte delle cryptovalute hanno programmi di espansione dell'offerta attraverso un processo chiamato mining.
La potenza computazionale è lo stumento che permette di generare nuove crypto e la sua richiesta tende ad aumentare nel tempo in quanto sempre più agenti partecipano a questa gara.
Per far accordare tutti i membri validatori (miners) della rete blockchain serve un metodo di consenso, cioè un insieme di regole e meccanismi che permettono di mantenere e aggiornare il registro delle transazioni e garantire l’autenticità delle informazioni.
Nella Blockchain di Bitcoin il meccanismo di consenso (Proof of Work) è decentralizzato, la competizione tra nodi della rete per aggiudicarsi l’incentivo (block reward) per la conferma del blocco è dispendiosa in termini computazionali ed energetici e si basa su un consenso non-deterministico.
Nelle Distributed Ledger Technologies (DLT) per decidere quale nodo aggiungerà il blocco di dati, ci possono essere altri due tipi di consenso, il consenso gerarchico (dove ci sono irregolarità sul ruolo dei nodi, tipico delle blockchain consorziali) e il consenso centralizzato (tipico delle “blockchain private" e della nascenti CBDC).
Cos'è Bitcoin?
Il blocco che diede vita alla Blockchain di Bitcoin (genesis block) è datato al 3 gennaio 2009.
Le blockchain, proprio come internet non sono formate da un’unica tecnologia ma riuniscono un insieme di tecnologie diverse.
La blockchain è “Un registro digitale, decentralizzato e distribuito dove le transazioni sono registrate e aggiunte in ordine cronologico con l’obiettivo di creare documentazioni permanenti e inalterabili” (Treiblmaier, 2018)
Le difficoltà di comprensione e adozione sono dovute al fatto che Bitcoin non sia un'innovazione tecnologica, in quanto la maggior parte delle componenti del protocollo predata il 1996 ma piuttosto un paradigma culturale.
Satoshi Nakamoto pseudonimo dietro a Bitcoin, ha definito la sua invenzione “peer-to-peer electronic cash system”
BTC non è stato il primo tentativo di creazione di una valuta digitale ma sicuramente quello che ha riscosso maggior successo. Altri tenativi sono DigiCash (David Chaum - '80), B-money (Wei Dai - '90) e Bit Gold (Nick Szabo - 2005).
Mentre Il BTC è oro digitale per le possibilità di apprezzamento e investimento (store of value) al momento non è una buona moneta per via della sua scalabilità ridotta e volatilità del potere di acquisto.
Cos'è il Bitcoin Mining ?
Quando un'utente del protocollo Bitcoin fa un pagamento, sta tramettendo la transazione ad una rete P2P, dove nessun'ente centrale è incaricato a processarla.
Per aggiungere questi dati alla blockchain di Bitcoin si utilizza il mining.
La generazione di un blocco, dunque la conferma di tutte le transazioni in esso contenute, richiede la risoluzione inversa di una funzione crittografica (algoritmo proof-of-work), ottenibile solo mediante un operazione brute force.
Questo processo avviene ogni 10 minuti e genera nuovi bitcoin sottoforma di premio per i nodi più veloci nella risoluzione di un puzzle complicato.
Quanti bitcoin ci sono ?
Il protocollo ha un'offerta massima fissata a 21 millioni. Quasi il 90% dei BTC sono stati già minati ma serviranno più di 100 anni per generare la restante parte. Perchè?
Ogni 210.000 blocchi (circa ogni 4 anni) avviene un evento chiamato halving che dimezza il premio per il mining. Dopo l'halving del 2020 il mining reward per blocco è sceso a 6.25 BTC. Prima del 2012 era di 50 bitcoin!!
Cos'è Ethereum?
Oltre ad essere la seconda cryptovaluta più scambiata, Ether è usata dai developers per pagare le transaction fees e i servizi della rete ethereum.
Ethereum viene menzionato per la prima volta nel 2013 nel White Paper di Vitalik Buterin, assiguo sviluppatore della community di Bitcoin che creò nel 2014 un protocollo dove l'unità principale è lo smart contract.
Gli smart contract sono account con un memoria interna, che possono detenere asset ma sono controllati da codice, rappresentando un self-executing agreement.
In termini semplici, Ethereum è da intendersi come un computer globale, la sua blockchain permette di sviluppare programmi decentralizzati chiamati Dapp ed è la piattaforma leader.
- Ethereum può essere utilizzato per creare Decentralized Autonomous Organizations (DAO), organizzazioni autonome e decentralizzate senza leader, gestite da un insieme di smart contract.
- Ethereum è inoltre un trampolino di lancio per nuove criptovalute, grazie allo standard ERC20, tipologia di token utilizzato per far leva sui fondi in Ether scambiati sulla rete.
- Recentemente lo standard ERC721 ha permesso di sviluppare un intero ecosistema sulla blockchain di ETH per tracciare NFT o asset digitali unici.
Cos'è Ethereum - Smart contracts
Il principale obiettivo di Ethereum è accettare transazioni da account, aggiornare il loro stato e mantenere quel determinato stato come quello corrente, fino alla prossima transazione.
La rete Blockchain consiste di diversi nodi appartenenti ai miners ed alcuni chiamati EVM che non minano ma contribuiscono all'esecuzione degli smart contract e delle transazioni.
Ethereum virtual machines sono la componente esecutiva di Ethereum, il loro scopo è quello di eseguire il codice dei contratti stringa dopo stringa. Gli Smart contract sono creati, salvati ed eseguiti nell'EVM.
Mentre i miners scrivono le transazioni in attesa di essere confermate sulla Ethereum chain.
Secondo la definizione di Gideon Greenspan “uno smart contract è un pezzo di codice registrato su una blockchain, azionato da transazioni blockchain, che scrive e legge dati sul “database” di quella blockchain”.
Dunque è un codice che facilita lo scambio di soldi, contenuti, proprietà, azioni o generalmente valore.
Quando vengono creati sulla blockchain diventano programmi che si auto eseguono, in presenza delle condizioni specificate nel codice.
Finanto che la blockchain su cui operano è online, gli smart contract sono immuni a censura, frode o interferenze di terze parti.
Come mettere in sicurezza le proprie Cryptovalute
L'idea di self-sovereignty è fondante per ogni cryptovaluta che si rispetti.
La famosa citazione Be your own bank rischia però di generare grosse perdite se non si mettono al sicuro i propri fondi correttamente. O meglio, i fondi sono sempre al sicuro sulla blockchain, i problemi riguardano il mazzo di chiavi (wallet) e i suoi elementi fondanti:
- Chiave privata, PIN di 256-bit impossibile da indovinare. Il numero di possibili combinazioni di chiavi private è vicino al numero di atomi nell'universo. Se perdi la tua private key, perdi l'accesso ai fondi.
- Chiave pubblica, combinazione di caratteri e numeri ottenute dalla chiave privata con un processo di Hashing.
- Seed Phrase. Oggi, raramente i wallet hanno una sola private key ma bensi custodisono milliardi di chiavi diverse. Dunque basta sapere una combinazione di frasi leggibili chiamata Seed Phrase, da cui vengono derivate tutte le chiavi private.
- Firma digitale, quando fai una transazione metti assieme la tua private key con un messaggio di spesa "Io pago X all'indirizzo Y" per produrre una firma digitale. Queste firme digitali sono verificabili da tutti. In questo modo tu stai provando di poter spendere x coin senza esporre le tue chiavi private o la tua piena identità.
Cos'è il Crypto Market Cap
Il Crypto Market Cap non è altro che un indicatore di grandezza per il mercato delle cryptovalute.
Sapere la capitalizzazione di mercato di una crypto permette di prendere migliori decisioni di investimento.
Le risorse più utilizzate per avere una complete prospettiva di questo ecosistema sono CoinMarketCap, CoinGecko, Cryptowat.ch.
Per calcolare Il Mkt cap basta moltiplicare il prezzo corrente della coin per l'offerta totale circolante.
L'offerta totale è un'altra metrica da tenere d'occhio, in quanto rispetto al mercati tradizionali, il processo di creazione (minting) di nuove unità è dettato dal Whitepaper del progetto e dalle proposte di aggiornamento del protocollo.
Di solito si distinguono due tipi di "politche monetarie", Soft Cap e Hard Cap. L'offerta di Bitcoin ad esempio ha un limite fissato a 21 millioni. Altre crypto hanno limiti meno stringenti oppure no limiti nel caso delle Soft Cap.
Coin con tanta suppy circolante sono generalmente prezzate meno. Oltra al valore delle varie tecnologie blockchain, la scarsità rimane uno dei fattori più importanti per la determinazione del prezzo.
Author: Mark Mercatali